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Adblocker integrato in Chrome? Miglioramento o "monopolio"?

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Anche se la notizia non è stata ancora confermata e ufficializzata da Google stesso, cerchiamo comunque di analizzare i pro e i contro.

Innanzitutto, definiamo il concetto di adblocker. Per adblocker si intende un’estensione in grado di bloccare le pubblicità che compaiono sul web durante la navigazione in rete degli utenti e che, quindi, ostacolano la facilità di visualizzazione in quanto coprono i contenuti delle varie pagine.

Fatta questa premessa e nel caso in cui la notizia dovesse rivelarsi vera è facile capire che, se da un lato c’è chi potrebbe essere riconoscente a Google (gli utenti), dall'altro la reazione sarebbe tutt'altro che positiva. È il caso di tutti coloro che operano nel settore del digital marketing. Provando a ragionare come un qualsiasi fruitore del browser in questione, infatti, la sola idea di poter navigare liberamente su Internet senza vedere continuamente spuntare pop-up, pop-under o video per i quali è impossibile disattivare l’audio, è certamente positiva. Se invece spostiamo la nostra ottica verso la controparte, anche se l’adblocker avrebbe il compito di neutralizzare non tutti gli annunci ma solo quelli più impattanti, il suo utilizzo andrebbe comunque a danneggiare coloro che operano in questo campo.

Ma c’è un altro aspetto curioso sul quale è interessante porre l’attenzione: considerato il fatto che una buona fetta del fatturato di Google arriva proprio dalle pubblicità online, viene naturale pensare che la messa in rete del sistema di adblocking potrebbe portare ad un monopolio a favore della stessa azienda californiana.

A questo punto, fatte tutte queste premesse, lasciamo a te la legittima libertà di scegliere da che parte stare, congedandoti con una massima dello scrittore e giornalista Cesare Marchi: “La pubblicità è vecchia come il mondo. Infatti, come tutti sanno, cominciò il serpente a decantare a Eva le virtù della sua frutta”.
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