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Ricerca sui consumatori digitali italiani: le tiplogie

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Tradizionalista e Informato - Utilizza con disinvoltu­ra i touchpoint digitali per orientarsi nei suoi acquisti offline.

Conservatore irremovibile - Acquista solo in nego­zio, raramente a distanza, mai online. L’acquisto non è quasi mai proceduto da un processo di orientamento e informazione ed è immune agli stimoli “push”.

Influenzabile - Sia l’acquisto che il processo di orien­tamento avviene perlopiù tramite canali offline e media tradi­zionali. È molto attento al parere di “esperti”.

Informivoro - Il percorso di orientamento è molto articolato e prevede l’attivazione di tutti i touchpoint possibili, sia online che offline. È molto sensibile ai “trigger”.

Fast shopper - L’acquisto online è la risposta a un bisogno e non è preceduto da un percorso di orientamento né offline né online.

“Sherlock” digitale - Ha un percorso di orienta­mento articolato e prevalentemente online, molto influenzato dai comparatori e dalle review. È sensibile alle notifiche “push” a patto che siano veicolate attraverso canali digitali.

Look maniac - Attiva i touchpoint, sia online che offline, che sono in grado di ispirarlo, di trasmettere il fascino del prodotto/brand e di rassicurarlo.

Friend follower - Nel percorso di orientamento all’acquisto attiva i touchpoint digitali “classici”, ma il parere di amici ed esperti in negozio sono gli elementi decisivi.

Tra queste categorie, la maggior parte degli italiani, il 31,8%, rientra nella categoria Fast shopper, vale a dire coloro che compiono l’acquisto esclusivamente in base alle loro necessità, senza un percorso precedente. Seguono il conservatore irremovibile (12,7%) e, quasi a pari merito, lo “Sherlock” digitale e il Friend follower, rispettivamente con l’11,7 e l’11,6%.

Parametri utilizzati per la ricerca

Per analizzare i consumatori digitali italiani, sono stati utilizzati tre parametri:

I touchpoint, vale a dire le varie tappe della customer journey, utilizzate dalle aziende per convincere gli utenti a realizzare l’acquisto;

Il canale utilizzato per concludere l’acquisto;

I trigger, cioè gli eventi che hanno convinto l’utente a finalizzare l’acquisto.

Partendo dal presupposto che il 70% degli intervistati ha realizzato acquisti online, contro il 30% offline, dalla ricerca è emerso che i touchpoint più utilizzati dagli internauti sono i motori di ricerca, primo su tutti Google, i siti comparatori, le recensioni sui forum e sui social, le opinioni dei conoscenti e le vetrine dei negozi.

Parlando di trigger, quindi di azioni che innescano l’atto dell’acquisto dei consumatori digitali italiani, anche in questo caso prevalgono strumenti online, primo su tutti la ricezione di una mail o un sms che informa di uno sconto o una promozione (15%). Un dato che conferma l’importanza della comunicazione diretta del brand con il potenziale cliente, che secondo la ricerca si attesta al 29,2%.

Parlando di acquisti offline invece, neanche a dirlo, il trigger più consistente è la visita in negozio (36,4%).

Da questi dati si può evincere, quindi, quanto sia importante valorizzare ogni singola categoria di consumatore e realizzare strategie ad hoc per ognuna di queste. Come affermano infatti, e giustamente, NetComm e MagNews, ogni potenziale cliente è a sé stante e la capacità di brand sta nel saper creare esperienze uniche per ognuno di loro. Tutto questo, senza dimenticare l’omnicanalità: abituate l’utente digitale all’analogico e quello analogico al digitale.

Di seguito, potete leggere la ricerca integrale.

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