Con un cambio di visione così imponente, favorito dallo sviluppo tecnologico, è possibile notare un progressivo avvicinamento delle due tipologie di dispositivi mediali.
Da una parte, i media definibili “tradizionali” hanno percepito l’enorme importanza della presenza online, ormai imprescindibile nel 2019.
Una ricerca Nielsen ha dimostrato come, nel target dei destinatari tra i 18 e i 49 anni in America, le campagne promozionali digitali permettano di raggiungere un
16% extra di pubblico, che altrimenti rimarrebbe isolato.
Le generazioni più giovani come i
millennials e la
generazione Z, finché rimangono in un dato ambiente familiare, mantengono le stesse abitudini dei propri genitori, ma quando diventano indipendenti spostano la loro attenzione verso una
fruizione quasi esclusivamente online. In ottica hardware, anche dispositivi come la Smart TV sfruttano determinate caratteristiche di connessione per offrire servizi extra.
Anche l’esplosione della fruizione di contenuti video ha rappresentato un ottimo ponte di collegamento tra i due universi. Quando si struttura una campagna utilizzando un approccio
cross-platform, la produzione di video che siano adatti alla periferica di riproduzione ma al contempo idonei a veicolare il messaggio voluto è fondamentale. La grande varietà di dispositivi, con le differenti risoluzioni, aspect ratio e interfacce d’uso, comporta uno studio di veicolazione del messaggio del tutto innovativo.
Di recente i
big players online, consultati quotidianamente da tutti i dispositivi connessi ad internet, stanno dedicando
maggiore attenzione al mercato offline, consci del suo potenziale. Tuttavia, queste compagnie sono nate e cresciute in un ambiente digitale dove l’analisi dei dati in tempo pressoché reale è stata una caratteristica intrinseca e fondamentale per il loro stesso sviluppo. Fuori dai circuiti della rete è difficile ottenere gli stessi risultati, su media dove questi tools, sempre avuti come riferimento, non ci sono.