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Growth hacking: come far crescere l'azienda velocemente

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All’interno del nostro blog abbiamo già accennato al Growth hacking in un articolo relativo al Funnel AARRR, ma oggi vogliamo analizzare più dettagliatamente questo approccio al marketing e alla crescita. Di che cosa si tratta? Che vantaggi è in grado di portare all’azienda? Qual è il ruolo della figura del Growth Hacker? Scopriamolo insieme!

Growth hacking: cos’è?

Il termine growth hacking identifica quel processo di sperimentazione rapida che permette a ogni tipologia di azienda di trovare i modi più efficaci per far crescere il proprio business. Tale approccio è basato su due principali pilastri, il metodo scientifico e il pensiero laterale, e la loro unione permette di studiare i dati, individuare potenziali “scorciatoie” e crescere in modo più rapido.

Naturalmente, il growth hacking è un approccio che, seppur basandosi sui dati, risulta avere una forte componente di sperimentazione; proprio per questa sua caratteristica, talvolta il successo di una strategia può non essere immediatamente raggiunto.

Ragionare in ottica di growth hacking non è semplice, perché per essere fatto bene implica due grandi requisiti: avere una completa padronanza dei dati delle proprie campagne e una profonda capacità di analisi del funnel. L’assenza di informazioni è in grado di influenzare in più modi i processi decisionali e, proprio in simili circostanze, cambiare radicalmente i risultati ottenuti; allo stesso tempo, se non si hanno chiari tutti i passaggi che gli utenti compiono durante il loro customer journey, mancherà la vera e propria conoscenza della “materia prima” su cui andare a intervenire.

Il growth hacking non è il modo più rapido per raggiungere migliori risultati, ma è un approccio che, nel tempo, permetterà eventualmente al business di ottenere tassi di crescita altrimenti impensabili. Vediamo alcuni esempi pratici di growth hacking e di come strategie innovative, frutto di un pensiero laterale, siano risultate vincenti.

Il growth hacking nel marketing

Riprendendo il già citato Funnel AARRR, individuiamo in questo framework i diversi passaggi del customer journey: acquisition, activation, retention, revenue, referral (per approfondire l’argomento vi rimandiamo nuovamente al nostro articolo dedicato, visitabile cliccando qui).

Giunti a questo punto, la figura predisposta, ossia il growth hacker, analizza ciascuno di questi step della strategia, in cerca di potenziali miglioramenti. Non è raro che i risultati ottenuti siano frutto dell’uso combinato di più strumenti, come SMS Marketing, Direct Email Marketing o ottimizzazione SEO.

L’email marketing, ad esempio, è uno strumento di growth hacking molto versatile, che consente con un investimento relativamente basso la sicurezza di ottenere lead e un buon tasso di conversione. Allo stesso tempo, offrire un valore unico agli utenti, qualcosa che davvero possa spingerli alla conversione immediata, può rivelarsi vincente se gestito nel miglior modo.

Potremmo, ad esempio, menzionare la strategia di growth hacking di successo di una famosa azienda specializzata nell’archiviazione di contenuti in cloud. Tale brand, per intercettare nuovi contatti e al contempo fidelizzare quelli già acquisiti, ha scelto di donare spazio di archiviazione extra gratuito a chiunque facesse iscrivere al servizio un proprio amico.

Una simile logica, in cui un utente già fidelizzato ottiene un bonus se riesce a coinvolgere un suo contatto, non è nuova in senso assoluto, ma per il target di pubblico scelto e le sue esigenze si è rivelata uno strumento di crescita immediatamente applicabile e particolarmente efficace.

Allo stesso modo, un’azienda specializzata nella gestione e diffusione di indirizzi email, trovò un “growth hack” altrettanto semplice ma decisamente efficace: inserire, in calce ad ogni messaggio inviato, una call to action che spronava i destinatari dei messaggi a scegliere il suo servizio.

Sebbene si trattasse di un’implementazione minuscola all’interno del funnel, la sua immediatezza e il posizionamento strategico le permisero di aumentare esponenzialmente il numero di iscritti, portandola a diventare uno dei principali leader del suo settore di mercato.

Una strategia innovativa ha bisogno degli strumenti giusti

Il growth hacking, dunque, è un approccio non convenzionale al business, che per funzionare ha bisogno di numerose competenze. Il metodo scientifico e il pensiero laterale sono alla sua base, ma per ottenere i risultati sperati è anche necessario utilizzare i giusti strumenti.

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