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Internet of Things: dispositivi connessi e soluzioni marketing

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Il mondo digitale è ormai parte della nostra quotidianità: tutti gli oggetti che ci circondano si stanno gradualmente evolvendo in dispositivi connessi ed intelligenti. Tutto questo rientra nella definizione di Internet of Things (o Internet delle Cose).

Un concetto apparentemente molto astratto, ma in verità assolutamente tangibile; potremmo definire l’Internet of Things come una rete enorme di oggetti che hanno come caratteristica principale quella di essere interconnessi e svolgere operazioni in maniera automatica.

L’evoluzione tecnologica di tali oggetti ha significato un cambio radicale del modo di rapportarsi con la realtà e ha inciso in maniera significativa anche sulle strategie di marketing messe in atto dalle aziende, che su questi prodotti hanno costruito il proprio business.

Nel nostro articolo vedremo nel dettaglio per l’Internet of Things definizione e quali vantaggi si possono trarre dall’uso di dispositivi intelligenti.

Internet of Things: cos’è? Una definizione

L’espressione “Internet of Things”, anche abbreviata in “IoT”, nasce per identificare ogni oggetto dotato di una propria “identità” nel mondo digitale.

Nella pratica, si tratta di dispositivi tecnologici funzionali allo svolgimento di attività di routine; oggi si sono moltiplicati a tal punto che i campi applicativi in cui possiamo ritrovarli sono praticamente illimitati. Possiamo facilmente identificarli perché sono associati all’aggettivo “smart”: smart home, smart city, smart agricolture, smart logistics.

È sufficiente pensare alla connettività di cui sono dotate oggi le automobili, oppure gli innumerevoli apparecchi domestici che tutti possediamo e con cui siamo riusciti a semplificare le operazioni di vita quotidiana anche più impensabili.

Ma come possiamo essere sicuri che un oggetto sia “smart”? L’oggetto deve essere identificabile con un codice univoco e connesso, cioè capace di ricevere e trasmettere informazioni in rete.

Quali sono i vantaggi che le aziende possono trarre da questi dispositivi per l’Internet of Things digital marketing?

I vantaggi dell’Internet of Things per le aziende

Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, gli oggetti del mondo dell’Internet of Things sono programmati per svolgere operazioni anche molto complesse in modo autonomo.

Possiamo dunque dire che il primo vantaggio è l’alta efficienza in tempi rapidi; ma se il tempo è denaro, un fattore strettamente connesso è sicuramente anche il risparmio in termini economici.

Il processo di elaborazione da macchina a macchina è certamente più rapido ed efficiente di quello tra uomo e uomo, pertanto molto più conveniente. Pensiamo, ad esempio, ad un’azienda che si occupa di imballaggio di prodotti alimentari: l’investimento in apparecchiature di etichettatura sarà probabilmente molto oneroso all’inizio, ma consentirà di ottenere risultati ineguagliabili in termini di quantità e qualità rispetto alle obsolete procedure manuali.

La logica della macchina che sostituisce l’uomo, soprattutto in attività estremamente usuranti, ha poi senza dubbio contribuito a migliore il tenore di vita delle persone, ma al contempo, ha favorito la nascita di nuovi bisogni.

Oltre quindi alla fase produttiva, anche per la promozione dei prodotti questo cambio di paradigma può rappresentare una grande opportunità per le aziende; gli oggetti sono diventati ormai fondamentali, se non indispensabili, per soddisfare un numero infinito di esigenze.

Tra l’altro, la possibilità di interagire con il dispositivo mette l’utente nella condizione di poter comunicare direttamente bisogni e necessità; e se, come abbiamo detto, l’oggetto smart è capace di connettersi in rete, le aziende hanno modo di ottenere dati utilissimi sulle preferenze degli utenti e adeguare le loro strategie di marketing di conseguenza.

Accanto al concetto di Internet of Things, entra qui in gioco quello di Big Data, dove “big” sta proprio a indicare il volume e la complessità dei dati che i dispositivi connessi raccolgono. Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sta contribuendo ad arricchire sempre di più i profili degli utenti: oltre ai dati anagrafici, strumenti come Alexa riescono a capire gli interessi degli utilizzatori e ad adeguare i contenuti in base alle preferenze. È chiaro quindi che, potendo attingere a tutte queste informazioni, le aziende siano facilitate nella definizione dei target; di conseguenza, il livello di customizzazione, e quindi l’efficacia, del contenuto pubblicitario saranno elevatissimi.

I marketer hanno quindi, rispetto al passato, molto più spazio di manovra. Saper coadiuvare internet delle cose e marketing, sfruttando gli interessi degli utenti per trasformali in clienti, è possibile però soltanto con un piano di comunicazione ben strutturato e collaudato.

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