Sospetto spam: come fare email marketing di successo

Talvolta, quando apriamo la nostra casella mail, può comparire un avviso di “sospetto spam”. Cosa significa? Quando si parla di sospetto spam, si intende quella categoria di mail che potrebbero provenire da indirizzi non sicuri e/o indesiderati.

Come anticipato nell’introduzione, i provider di posta elettronica nel tempo hanno sviluppato dei software di riconoscimento e blocco dello spam sempre più precisi, ma non ancora infallibili. Purtroppo, ancora oggi può capitare che mail promozionali a cui è stato dato il consenso, newsletter periodiche e altri contenuti vengano nascosti da questi filtri, danneggiando al contempo sia il mittente che il destinatario.

In questi casi il mittente, probabilmente armato di buone intenzioni e mosso da una volontà di condividere informazioni e approfondire il legame con il contatto, rischia di vedersi bloccare i contenuti senza possibilità di appello. Lo spam come fenomeno coinvolge diversi tipi di comunicazione, ma nel mondo dell’email marketing è particolarmente presente; vedremo, dunque, come fare email marketing senza spam, in modo da massimizzare il ritorno dell’investimento e la portata comunicativa delle proprie campagne.

Supponiamo che una realtà che opera nella GDO voglia pubblicizzare, all'inizio del periodo scolastico, i prodotti di ufficio e cartoleria attraverso delle mail promozionali ad alcuni contatti selezionati dal suo database.

Per raggiungere le caselle di posta di queste persone e non essere catalogati come email marketing spam, sarà necessario osservare scrupolosamente alcune regole. In primo luogo, i contenuti del messaggio dovranno andare di pari passo con un’impaginazione ben organizzata e un funnel di acquisizione strutturato a monte; secondariamente, nonostante si tratti di una mail promozionale, l’utilizzo di alcune parole in modo troppo insistente o ripetitivo può attivare in modo automatico i filtri spam, vanificando tutto il lavoro svolto.

Sebbene il testo sia importante, per evitare di finire come sospetto spam il messaggio dovrà essere inserito in un template definito, in cui l’attenzione del lettore verrà guidata un passo dopo l’altro. Nel nostro esempio potrebbe essere utile mostrare, magari in concomitanza dell’inizio delle scuole, una serie di offerte dedicate su astucci, zaini e altri elementi di cancelleria. Collegare testo, immagini e menù a scorrimento permetterà ai destinatari, fin dalla mail, di individuare i punti salienti delle promozioni ed eventualmente approfondire il discorso.

Un ultimo elemento, che va al di là della mail in sé, riguarda la selezione dei contatti a cui inviare i contenuti. Quando l’utente destinatario non ha alcun interesse in determinati tipi di prodotti, il messaggio recapitato spesso viene considerato sospetto spam dal suo provider, impedendone l’apertura e la visualizzazione. Scegliendo con attenzione anagrafiche di genitori di bambini e ragazzi frequentanti scuole elementari e medie nelle vicinanze, questa realtà potrà dare il via ad una campagna rivolta a utenti pienamente in target, minimizzando i rischi e massimizzando il tasso di conversione.

La selezione delle anagrafiche a cui inviare dei messaggi, ottimizzati in base al target di riferimento, è cruciale per evitare che i messaggi vengano identificati come email marketing spam.

Per essere certi di inviare email senza spam, conviene affidarsi a digital company affermate come Ediscom. Potendo infatti selezionare utenti al 100% in target con le proprie campagne, le cui anagrafiche qualificate risultino complete e in linea con gli obiettivi della campagna, le chance che il messaggio venga catturato da un filtro spam saranno ridotte al minimo.

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