Ad oggi il Regolamento del GDPR disciplina in modo piuttosto stretto l'utilizzo dei dati personali (
regolamento UE 2016/679) che un utente fornisce ad un servizio, sia questo Facebook, la banca, le poste, le utenze della luce, YouTube, un sito qualsiasi, un ente pubblico, una campagna elettorale, una APP. La gestione dei dati si divide in due categorie macro, che la legge distingue in "trattamento dei dati personali a fini di erogazione del servizio" (es. Un immobiliare deve sapere come ti chiami e dove abiti altrimenti non può venderti la casa) e "trattamento dei dati personali a fini commerciali". Questa distinzione all’atto pratico è molto importante, ma spesso e volentieri viene ignorata e/o non valutata con il giusto peso dall’utenza, a proprio discapito.
Un primo step per rendere gli utenti consapevoli della portata del Regolamento del GDPR potrebbe riguardare indubbiamente la formazione dei cosiddetti web surfers, degli esperti del web che effettuano ricerche e analisi di siti internet su commissione (ma di questo conviene parlare in modo più approfondito in altre sedi).
Secondariamente, è innegabile come una mole di informazioni di questo tipo, se gestita in modo coerente e strutturato, rappresenti una risorsa molto importante per i business in grado di sfruttarla. La loro principale responsabilità, nei confronti di coloro con cui si interfacciano, risiede nella trasparenza delle richieste fatte e nel completo rispetto dei quadri normativi vigenti, facendo talvolta quel “passo in più”, dove la legge non è ancora arrivata.
In questo senso Ediscom ha all'interno del proprio sito
una pagina dedicata, a disposizione di chiunque voglia consultarla, contenente le informazioni legali aggiornate sul trattamento dei dati e delle policy aziendali.
Trattandosi di un ambiente di relazione con risvolti economici e sociali ancora in via di sviluppo, il digitale necessita, come il mondo fisico, di leggi e convenzioni ufficiali, che vadano oltre a quelle rientranti nella cosiddetta netiquette, ponendo dei limiti ben precisi su variabili delicate come quelle di mercato e dati sensibili. Il Regolamento del GDPR è stato, in questo senso, un passo avanti.