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Privacy Apple Mail: cosa è cambiato dopo l'aggiornamento iOS 15?

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Apple Mail, il servizio di gestione della posta elettronica della casa di Cupertino, ha aggiunto con il suo ultimo aggiornamento delle importanti restrizioni sul tracciamento dei dati degli utenti. Con l’arrivo del software iOS 15, infatti, alcune informazioni ottenibili dal tracking delle mail ora sono state limitate e, in ottica di marketing, la questione è sicuramente rilevante.

In questo articolo andremo ad approfondire l’argomento, partendo da una panoramica del servizio Apple, analizzando il servizio di protezione privacy Apple Mail nel dettaglio, le conseguenze di questi cambiamenti sulle campagne a performance e come minimizzare l’impatto di una simile misura. Buona lettura!

Apple Mail privacy protection: facciamo chiarezza

Apple Mail è un servizio dedicato del brand californiano per la gestione degli indirizzi email degli utenti e del traffico di posta elettronica. Così come per le altre applicazioni, anche questa ha al suo interno dei servizi di tracciamento dati, utilizzati principalmente da Apple per analizzare e migliorare la qualità del suo servizio e per la raccolta di informazioni sugli utenti.

La casa di Cupertino ha, da sempre, considerato la protezione dei dati e la loro sicurezza come una delle questioni più importanti per quanto riguarda la sua offerta al pubblico. Questo non le ha impedito di collaborare con società terze per la cessione, previo consenso, di informazioni utilizzabili a fini di marketing, ma con quest’ultimo aggiornamento software la questione è diventata più complessa.

Come anticipato poco fa, infatti, l’arrivo di iOS 15 ha rappresentato una svolta abbastanza chiara per quanto riguarda la Apple privacy policy. Tra i diversi aggiornamenti, proprio quelli relativi alle mail risultano essere di particolare interesse per i marketer. Un’azione del genere è in grado di influire sulle campagne DEM di molte aziende, trattandosi di interventi che operano nel campo dell’acquisizione dati. Vediamo nello specifico quali sono le principali limitazioni!

Come funziona la protezione privacy Apple Mail?

Con iOS 15, i marketer hanno ancora diverse possibilità per raccogliere e utilizzare i dati degli utenti, ma da qualche mese a questa parte non c’è la stessa libertà d’azione. Nello specifico, il nuovo aggiornamento Privacy Apple Mail:

- impedisce ai mittenti di utilizzare i pixel invisibili per determinare quando un utente apre un messaggio;
- nasconde l’indirizzo IP dell’utente in modo tale che quest’azione di apertura del messaggio non possa essere collegata ad altre sue attività online;
- rende impossibile quindi la determinazione della posizione di un utente.

Sebbene si tratti di funzioni di tracciamento importanti, è fondamentale evidenziare un aspetto chiave di questo intervento: i cambiamenti di Apple interessano solo i tassi di aperture. Cosa significa questa cosa? Nelle campagne DEM e newsletter in cui l’intervento di iOS 15 sarà presente, i marketer dovranno sì tenere da conto l’assenza di alcune informazioni, ma si tratta di una componente singola inserita all’interno di una strategia più ampia.

Lo scenario del marketing e della regolamentazione della gestione dei dati è in continua evoluzione. iOS 15, con le sue novità per la gestione della privacy Apple Mail, è solo uno dei numerosi tasselli che insieme compongono l’universo di norme a cui le aziende devono prestare attenzione per una corretta acquisizione.

Le nuove limitazioni messe in campo da Apple influiscono sui dati di monitoraggio ma non sono ancora determinanti, proprio perché il processo di raccolta è composto da numerosi altri elementi. Esiste un modo per tutelarsi da questi cambiamenti e minimizzarne l’impatto?

Perché affidarsi ad aziende che gestiscono il DEM nella sua interezza?

Un intervento come quello relativo alla privacy Apple Mail non è mai da sottovalutare, ma è importante ricordarsi di come la sua entrata in vigore interessi una sola componente all’interno dell’intero processo di email marketing (il già citato tasso di apertura).

I KPI di monitoraggio sono ancora uno strumento valido per analizzare l’andamento degli invii, ma non bisogna dare loro più valore di quello che hanno. Il successo di una campagna dipende dalla riuscita di ogni sua singola componente e l’ottimizzazione di tutti gli aspetti, al di là dei KPI, è fondamentale.

Concentrarsi sulla creazione di un contenuto di qualità, che risulti ottimizzato per intercettare le esigenze di un pubblico in target, garantirà risultati ottimali e un ritorno dell’investimento quasi immediato. Se a questo elemento aggiungiamo anche la selezione di lead verificati e l’utilizzo di una piattaforma di invio prestazionale, aggiornamenti come quello della privacy Apple Mail avranno un impatto davvero marginale.

Per essere certi che l’intera campagna DEM venga gestita nella massima sicurezza e con gli strumenti più efficaci, collaborare con una digital company come Ediscom è la migliore soluzione. Tutti i player di settore oggi devono fare i conti con le nuove regolamentazioni sulla gestione dei dati, ma sapere di avere a propria disposizione un team di professionisti, le migliori tecnologie e un grado massimo di personalizzazione garantirà, a tutte le aziende che ci scelgono, di massimizzare le performance del loro business. Per saperne di più sulle nostre campagne DEM, vi invitiamo a contattarci subito.
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