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Aziende italiane sul web: ecco tutti i dati di crescita ISTAT

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Considerazioni generali

Ma siamo sicuri che sia così per tutti? Siamo certi che tutte le imprese, in particolare quelle italiane, siano presenti online con almeno uno strumento (sito, e-commerce, social network)?

La risposta a questa domanda può sembrare all’apparenza scontata ma, se si dà un’occhiata al rapporto sulla Conoscenza 2018 realizzato dall’Istat, ci rendiamo conto di come, in realtà, non sia così.

Una premessa, però, va fatta: i numeri che riguardano le aziende, sia italiane che europee che sono entrate a far parte del mondo digitale, sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni, una crescita tuttora in atto.

Detto questo, è altrettanto importante sottolineare come nel caso specifico italiano, tra le aziende con almeno 10 dipendenti, nel 2017 solo poco più del 70% possedeva un sito internet, percentuale che assume comunque un valore importante se paragonata al 61% del 2010.

Meno rilevante, invece, la crescita dell’utilizzo degli e-commerce, tra il 2010 e il 2017 addirittura raddoppiata in Italia, ma con una percentuale che si attesta al 10%, sotto anche la media UE del 16%.

Questi dati fanno capire come, se si parla di aziende italiane sul web, il nostro è un paese ancora in via di sviluppo sotto il profilo digitale ed è qui che devono entrare in gioco le web agency per far comprendere, in modo teorico ma anche e soprattutto pratico, le potenzialità di un settore da alcuni ancora sottovalutato o, a volte, quasi sconosciuto.

Una tendenza in realtà che si sta già compiendo e che interessa fasce di utenti sempre più ampie per genere ed età, come dimostrano i dati della ricerca Istat: nel 2017, infatti, in Europa il 64% della popolazione compresa fra i 16 e i 74 anni ha fatto uso di un PC quotidianamente. Dato leggermente più basso se ci focalizziamo sull’Italia ma comunque importante: dal 41% del 2008, nel 2017 si è infatti arrivati al 52%.

L'utilizzo di internet, cresce?

E per quanto riguarda l’uso di internet? Il discorso è analogo.

In Italia, gli utenti che lo utilizzano con regolarità sono aumentati del 32% tra il 2008 e il 2016, arrivando al 69%. Inoltre, se si prendono in considerazione le persone laureate tra i 65 e i 74 anni, la percentuale sale fino al 73,7%, ad ulteriore conferma del grande interesse verso la tecnologia anche della cosiddetta generazione X (nati tra il 1960 e il 1980) e dei baby boomer (nati tra il 1940 e il 1960).

Tornando a parlare di imprese, anche in questo caso “il vento sta cambiando”, come conferma la percentuale di aziende che, nel 2017, ha realizzato un piano di comunicazione che comprendesse non solo il proprio sito web, ma anche un social media, vicina al 40%.

Ma come già anticipato, avere un sito e/o una pagina social non è tutto.

L'esempio dell'SMS marketing

Sono infatti numerose le strategie di marketing che permettono di raggiungere alte performance, tutti strumenti che Ediscom cerca di sfruttare al massimo delle loro potenzialità attraverso campagne mirate, realizzate ad hoc e supportate da un’esperienza ultradecennale nel settore.

Per fare un esempio pratico, una campagna SMS mirata può generare fino a 300 lead al giorno.

Entrando ancora più nel dettaglio, se si utilizza la tipologia del “rispondi sì”, 1.000.000 di sms inviati può generare oltre 4.000 lead; quella “short link” permette di ottenere da 15 a 80 click ogni 1000 sms inviati; la “chiamata al numero verde” porta oltre 2.500 telefonate su 800.000 sms inviati mentre, infine, su 100.000 sms con invito ad andare in negozio, possono essere anche 800 i clienti che si recano effettivamente in store.

Prendendo invece in esame specifici settori, 250.000 sms inviati nell’automotive, con un target d’età selezionato tra i 25 e i 40 anni, può portare 300-350 richieste di test drive in una settimana, che diventano 200 in un mese attraverso una campagna DEM (1.000.000 di mail inviate, 53.000 aperte).

Il nuovo trend: il native adv

Chiudiamo con alcuni dati inerenti questo ormai sempre più diffuso strumento di marketing. Restando nel settore automotive, una campagna della durata di 21 giorni può portare oltre 11.000 click, con un CTR medio dello 0.30% (0.26% su desktop e 0.32% su mobile), con un engagement elevato e in crescita continua durante la campagna stessa.

Risultati positivi anche in un settore complicato come quello salute e benessere (cliniche mediche, cliniche dentistiche, studi medici, ecc.). Una campagna native di un mese può generare oltre 100 lead, con un tempo medio di permanenza sulla pagina da parte degli utenti superiore ai 3 minuti e una qualità dei contatti superiore alla media.

Infine, uno sguardo al settore turismo. Una campagna di 20 giorni è in grado di generare quasi 12.000 click, con un CTR medio dello 0.20% (0.11% su desktop e 0.19% su mobile).
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