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Banner blindness: come evitare questo fenomeno? La soluzione

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Il digitale è uno dei canali più promettenti per le aziende, in quanto luogo ricco di utenti costantemente connessi e potenzialmente interessati ai prodotti e servizi offerti.

Nonostante le opportunità, però, l’online è anche uno spazio in costante cambiamento e colmo di sfide a cui far fronte per poter rimanere competitivi sul mercato e favorire una crescita costante del proprio business.

In particolare, ad oggi, una delle principali minacce è la saturazione di questi contesti e il numero di informazioni continue a cui siamo sottoposti. Quotidianamente, infatti, entriamo in contatto con una esorbitante quantità di notizie e annunci pubblicitari che, in qualche modo, portano la nostra mente a sviluppare un’attenzione selettiva, ovvero a concentrarsi su alcune informazioni e a ignorarne di altre.

Nell’ambito della promozione digitale, questo meccanismo cognitivo, riferito a specifiche tipologie di advertising, prende il nome di banner blindness, ovvero cecità da banner, ma cos’è nel dettaglio? È possibile ridurne gli effetti? In che modo?

Rispondiamo a queste domande dettagliatamente nell’articolo e vediamo come l’esperienza ventennale di digital company come Ediscom può essere efficace per lo sviluppo di strategie pubblicitarie di successo, che portino i brand ad ottenere un buon ritorno sull’investimento, oltre che ad elevate performance.

Cos'è la banner blindness? Una definizione dettagliata

Come già accennato, gli utenti online entrano costantemente in contatto con diverse forme di pubblicità. Tra le più diffuse oggi ci sono soprattutto i banner, ovvero un contenuto promozionale visualizzato in una pagina web sotto forma di immagine, statica o animata, che ha lo scopo di promuovere un brand e portare traffico al suo sito.

Nonostante l’efficacia di questa tipologia di advertising, però, diversi studi hanno dimostrato come, durante la navigazione, i soggetti tendono a ignorare tali annunci, preferendo invece i link inseriti nel testo. Questo fenomeno è stato definito appunto banner blindness o anche cecità da banner, per sottolineare la propensione degli individui a trascurare ogni forma di promozione o qualsiasi cosa possa apparire ad un primo sguardo un contenuto pubblicitario, come un logo o il nome stesso del sito.

Si tratta, nel dettaglio, di un meccanismo cognitivo che la mente umana attiva inconsciamente nel momento in cui entra in contatto con gli annunci promozionali delle aziende.

Perché avviene tutto questo? Secondo gli studiosi, si tratta di una forma di difesa, determinata dall’eccessivo sovraccarico di informazioni a cui i soggetti sono costantemente sottoposti, ancor di più all’interno dei luoghi digitali. Questo perché il cervello umano ha limitate capacità di elaborazione ed è in grado di processare pochi bits alla volta, di conseguenza prende in considerazione solo i contenuti ritenuti di valore e tende invece ad escludere ciò che non considera tale.

Consapevoli di ciò, quindi, come possono i brand far fronte a questa sfida e ridurre la banner blindness?
Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

Native advertising: banner blindness’s solution

Come si può dedurre da ciò che è stato detto fino a qui, la banner blindness rischia di diventare un grande ostacolo per le aziende che intendono promuovere sé stesse e i propri prodotti o servizi online. Questa, infatti, può avere un grave impatto sulle strategie pubblicitarie, le quali, anche se ben studiate e progettate, possono non ottenere il risultato sperato e, quindi, gravare molto sulle scelte di business e sull’investimento effettuato.

Una buona consapevolezza sugli effetti di tale fenomeno, però, può sicuramente aiutare i brand nello sviluppo e ideazione di nuove misure da adottare, per poter raggiungere il pubblico di riferimento e rendere le proprie forme di advertising rilevanti, visibili e accattivanti.

In un simile contesto, una delle soluzioni più vantaggiose per ridurre notevolmente le minacce del banner blindness è il native advertising.

Abbiamo parlato diverse volte di questo tipo di pubblicità in nostri precedenti articoli (un esempio è qui), mettendo in evidenza come gli annunci nativi, data la loro caratteristica peculiare di adattarsi perfettamente al contesto visivo della pagina in cui vengono inseriti, non interrompono la navigazione dell’utente sul sito, ma ne attraggono l’attenzione in modo naturale, coinvolgendoli e portandoli a compiere l’azione desiderata.

Il native advertising, quindi, può essere considerato la risposta al problema della cecità da banner e alla crescente attitudine degli utenti ad ignorare gli annunci online. Come possono, però, le imprese ottenere i massimi risultati da questa tipologia di promozione?

Affidarsi ad aziende leader nel web marketing, con anni di esperienza nello sviluppo di strategie a performance, come Ediscom, è un’ottima soluzione. La nostra digital company, infatti, insieme a Nativery, impresa parte del gruppo, è in grado di analizzare con cura i bisogni del partner e ideare campagne pubblicitarie native ad hoc, che intercettino il target di riferimento e portino al raggiungimento di alte prestazioni. Vediamo un esempio pratico di seguito.

La soluzione Ediscom contro la Banner blindness

Un’importante onlus operante a livello nazionale, in seguito a diversi tentativi di promuovere la propria iniziativa benefica per portare acqua potabile e cibo ai paesi più bisognosi, ha deciso di affidarsi ad Ediscom, per lo sviluppo di una strategia che gli consentisse di ottenere un numero di donazioni adeguate al raggiungimento del proprio obiettivo.

Dato l’insuccesso derivante dal problema della banner blindness, Ediscom si è occupata dello studio dettagliato del mercato e del target di riferimento e, in collaborazione con Nativery, ha deciso di procedere con la progettazione di annunci native cross device, capaci di intercettare grandi porzioni di pubblico in maniera non invasiva. Questi sono stati inseriti all’interno dei migliori quotidiani online, accuratamente selezionati tra i molteplici editori appartenenti al nostro network, sulla base dello scopo e del pubblico da raggiungere.

Le campagne realizzate sono risultate essere incisive e pertinenti, restando comunque perfettamente integrate alla pagina web ospitante.

Così, grazie alla sua esperienza ventennale, Ediscom è riuscita ad accompagnare il proprio cliente verso l’obiettivo sperato e ha condurlo al suo raggiungimento. La Onlus, ritenuta tra le più grandi e importanti a livello nazionale, ha pertanto raccolto le donazioni e garantito acqua potabile e cibo in moltissimi paesi bisognosi.

Se vuoi conoscere più nel dettaglio le soluzioni di native advertising Ediscom, non esitare a contattarci!
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