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Brand equity: le soluzioni per massimizzarla

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Nel mondo del marketing la sola esistenza di un brand sul mercato non è sufficiente per il conseguimento di un importante successo e il raggiungimento degli obiettivi di business.
Per ottenere questi risultati, difatti, è necessario usufruire di soluzioni in grado di diffondere la conoscenza del marchio e dar vita ad un’immagine che sia coerente con l’identità e i valori propri dell’impresa.

La realizzazione di campagne ad hoc, adeguatamente personalizzate ed efficaci, quindi, può contribuire ad accrescere l’awareness dell’azienda e a decretarne una buona brand equity.

In che cosa consiste quest’ultimo aspetto?

Lo vediamo in questo articolo, definendo che cos’è, quali sono gli elementi che contribuiscono alla sua formazione, come si misura e le soluzioni più performanti per lo sviluppo di una percezione del brand positiva.

Brand equity: cos’è?

Ciò che, sul mercato, ha il compito di determinare il prestigio e il valore di un marchio è proprio la brand equity. Con questo termine si fa riferimento ad un asset intangibile che esprime il patrimonio finanziario e di immagine che, negli anni, l’impresa è stata capace di acquisire all’interno del proprio settore e, più in generale, in ambito commerciale.

Per essere più chiari, si tratta di una risorsa immateriale, utile ad affermare la forza e la riconoscibilità del marchio rispetto ai concorrenti, frutto di una serie di accorgimenti (come strategie di brand awareness e loyalty) e dell’esperienza vissuta in prima persona dal consumatore, che vanno ad influire positivamente o negativamente sulla percezione dell’azienda.

In poche parole, la brand equity non è altro che la capacità dell’impresa di orientare le decisioni di acquisto dell’audience, sulla base degli aspetti che la contraddistinguono, come la notorietà e il suo grado di distinguibilità riconosciuta. Stiamo parlando, dunque, del valore aggiunto che il marchio è in grado di trasferire sul prodotto o servizio, influendo sulla sua qualità e sulle associazioni che ad esso vengono fatte.

Puntare verso la crescita di tali asset, pertanto, può risultare di notevole vantaggio per l’organizzazione, dato il successo che da tutto ciò può derivare.

Come misurare la Brand Equity? I parametri utili

Dopo aver compreso brand equity cos’è, è bene precisare in che modo questa può essere misurata e quali sono i parametri di base che la definiscono.
Secondo l’approccio di David Aaker, colui che per primo ha dato una definizione al concetto di patrimonio del marchio, sono cinque le componenti che incidono sul livello di prestigio dell’azienda.

La prima tra tutti è la loyalty, ovvero il senso di fedeltà provato dal target nei confronti dell’impresa. Tale aspetto contribuisce alla creazione di un rapporto duraturo con il brand e favorisce una maggiore propensione al riacquisto da parte dell’utente.

A seguire c’è l’awareness, cioè il grado di consapevolezza e conoscenza dell’organizzazione nel pubblico. Si tratta, cioè, della notorietà che questa è riuscita ad acquisire negli anni, rendendola riconoscibile e memorabile.

Il terzo concetto chiave che definisce la brand equity è la qualità, riferita sia al valore del marchio stesso che alla sua proposta di valore. Più un’azienda e i suoi beni o servizi sono percepiti positivamente dall’audience e considerati unici, più il loro apprezzamento aumenta e, di conseguenza, la loro eccezionalità. Questo fa sì che i potenziali clienti siano disposti a spendere di più, al fine di vivere un’esperienza soddisfacente e acquisire un certo status symbol.

A ciò si ricollegano anche i tratti distintivi della marca, vale a dire le sue caratteristiche peculiari, ma anche tutta la serie di associazioni valoriali che si creano nella mente del consumatore, quando viene nominato o preso in considerazione il brand.

Infine, l’ultima componente che contribuisce alla formazione del patrimonio del marchio sono gli asset esclusivi, intesi come l’insieme di licenze, brevetti registrati e riconoscimenti, attribuiti a quella specifica azienda.

Detto ciò, in che modo un’impresa può far crescere e migliorare la propria brand equity online e offline?
Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

Come massimizzare la brand equity? Le soluzioni Ediscom

Da quanto delineato fin qui è possibile intuire come la notorietà, l’affidabilità e la distintività del marchio sono aspetti che possono avere un forte impatto sul successo di un’organizzazione. Più queste caratteristiche sono consolidate, più la percezione dell’impresa migliora e, di conseguenza, il suo valore.

Un’azienda attiva sul mercato, che intende rimanere competitiva nel tempo, quindi, come può cercare di massimizzare la sua brand equity?
La creazione di campagne altamente personalizzate, coerenti e incentrate sul promuovere i valori e i tratti caratteristici dell’organizzazione, è una delle soluzioni più efficaci.

Ediscom, digital company che opera nel settore del web marketing da oltre vent’anni, si occupa della realizzazione di progetti multicanale, per aiutare i propri clienti a migliorare l’immagine aziendale e il loro posizionamento all’interno del settore di riferimento.
Per farlo, usufruisce degli strumenti di business più performanti, tra cui l’SMS marketing e la DEM a cui associa anche strategie di social ADV e SEO, al fine di incrementare la consapevolezza del target nei confronti del brand partner, diffondere un’idea positiva del marchio e far vivere esperienze soddisfacenti all’audience, in modo da incentivare il potenziale cliente a convertirsi in lead e, quello già acquisito, alla fidelizzazione.

Attraverso una collaborazione sinergica con Ediscom e lo sviluppo di campagne promozionali ad hoc, pensate per rispondere alle richieste dei consumatori e in perfetta linea con i valori e l’identità dell’impresa, l’azienda partner potrà raggiungere il successo sperato e godere di un importante prestigio, dal quale deriverà la massimizzazione del fatturato.

Se vuoi sapere di più sulle soluzioni di brand di Ediscom, non esitare a contattarci!
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