Per capire meglio l’importanza di queste dinamiche, partiamo da un paio di definizioni utili: i “cookie”, in italiano “biscotti”, sono dei file di informazioni che i siti web memorizzano sul computer di un utente durante la sua navigazione su uno specifico sito web. Questi, in caso di visite ripetute, vengono utilizzati per facilitare il caricamento delle pagine (sfruttando informazioni già possedute) e garantiscono all’esperienza di navigazione maggiore velocità e grado di personalizzazione.
Anche dal punto di vista del marketing i cookies sono molto utili, principalmente per operazioni di
retargeting e segmentazione da parte delle aziende. Quando un utente visita un sito e accetta la ricezione dei cookies, infatti, dà ai brand la possibilità di
individuare, con le informazioni raccolte,
gli argomenti e i prodotti potenzialmente di suo interesse, grazie alla cronologia delle ricerche effettuate e delle pagine visitate in passato.
Tutti i dati acquisiti in questo modo permettono di intercettare e di assecondare al meglio le esigenze di coloro che hanno accettato di ricevere i cookies, attraverso
contenuti promozionali mirati e costruiti su misura.
Queste informazioni, che ogni sito online raccoglie quando un utente lo visita, possono essere cedute anche a soggetti terzi, che le riutilizzano a fini di marketing e inserzioni pubblicitarie mirate. I cookie, in questo modo, sono in grado di fornire dati utili sia al dominio che per primo li cede ai suoi utenti, sia a tutte le aziende terze che, in accordo con questo, ne usufruiscono per i loro fini.
Una simile gestione dei dati, però,
cambierà in modo radicale negli anni a venire. I cookie di terze parti, di cui abbiamo fatto menzione poco fa, sono destinati a sparire; allo stesso tempo, essenziali potrebbero subire profonde modifiche nelle modalità di raccolta e gestione, finendo a loro volta per risultare, addirittura, superflui. Questa prospettiva, dove i cookie degli utenti non verranno più utilizzati come nel tempo corrente, è definita “
cookieless”.