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Differenza tra retargeting e remarketing: scopriamola insieme!

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Nel fare impresa attraverso internet si rivela fondamentale mantenere il pubblico sul proprio sito, affinché finalizzi gli acquisti e le sottoscrizioni che generano un ritorno di investimento per la nostra attività. Ci sono molte strategie per far sì che questo accada e, tra queste, ci sono il retargeting e il remarketing.

Spesso usati come sinonimi, questi due termini rispondono però a logiche di marketing diverse, anche se complementari. Capirne le differenze è importante, perché consente di sfruttare al meglio le due strategie, investendo correttamente nella loro implementazione a seconda dei bisogni dell'azienda.

Qual è la differenza tra retargeting e remarketing?

Come abbiamo detto, spesso questi due termini sono usati come sinonimi. Tuttavia, c’è una differenza tanto linguistica quanto di approccio alla fidelizzazione del cliente, al modo con cui esso viene coinvolto.

In primo luogo, possiamo osservare che il retargeting si rivolge agli utenti che non hanno ancora compiuto nessuna azione sul sito, ma grazie ai cookie sono stati individuati come possibili clienti. Con questi dati è possibile determinare dei cluster di comportamento in cui far rientrare l’utente per contattarlo successivamente (con una tecnica di cross channel marketing) su un altro canale internet o app.

Questo consente un approccio legato al riattivare la connessione con l’individuo tramite annunci online e display advertising mostrati su altri siti o app, ma senza avere una precisa immagine di chi esso sia veramente. Questa tecnica di targeting può essere sia statica che dinamica, con importanti differenze di approccio.

Il targeting statico, infatti, prevede la creazione di un pacchetto fisso di annunci da mostrare ad un utente che rientra in un cluster di comportamenti, mentre il targeting dinamico prevede un'analisi delle sue preferenze di acquisto più complessa e raffinata, spesso realizzata con machine learning, per sviluppare ads cucite su misura di volta in volta.

Se il retargeting è principalmente focalizzato su una raccolta dati generica e sulle ads cross channel, il remarketing è più affine come principio al targeting dinamico. Qui viene infatti ricercata l’interazione con un cliente che ha già compiuto qualche azione sul nostro sito prima di rimbalzare fuori, e il metodo di contatto passa dall’annuncio alla mail promozionale, perché c’è una più chiara idea dei suoi gusti e di come invogliarlo all’acquisto.

Scegliere retargeting o remarketing?

Nonostante a prima vista sembrassero essere solo sinonimi dello stesso metodo di ingaggio, la differenza tra retargeting e remarketing ora è chiara. Non possiamo certo mancare di dire che, essendo strategie così diverse ma dallo stesso obiettivo finale, non è necessario sceglierne una a discapito dell’altra. L’ideale sarebbe infatti integrarle entrambe, per ottenere il massimo del ritorno di investimento.

Se infatti il remarketing prevede la stesura di mail ad opera di copywriter che ingaggino e invoglino un utente già conosciuto a compiere ulteriori azioni, il retargeting permette un primo tentativo di contatto con tutti quegli utenti che conosciamo solo tramite i cookie, in maniera più automatizzata, efficiente e rapida, centrata su grandi cluster di individui.

L’integrazione di entrambe le strategie sarebbe ideale, ma può essere economicamente onerosa. In questo caso, tocca a noi determinare il tipo di utente che ci interessa coinvolgere ed investire le nostre risorse in uno o nell’altro metodo a seconda della loro efficacia, per ottenere il miglior ritorno di investimento possibile.

Come fare retargeting e remarketing

Il retargeting e il remarketing sono perciò due strategie di attivazione dell’audience raffinate che richiedono buona intuizione e conoscenza delle piattaforme di ads Google e Facebook, così come strumenti in grado di dare vita a campagne email efficaci nella loro opera di fidelizzazione del cliente.

In primo luogo è importante invogliare il cliente a tornare sul nostro sito, sia tramite ads a bordo pagina che con una newsletter personalizzata. Bisogna quindi intercettare i clienti che non acquistano, capirne le motivazioni e i desideri, usando messaggi mirati con un contenuto ben studiato a seconda del medium, per aumentare il tasso di conversione dei visitatori del nostro sito web.

Le tecniche di retargeting o remarketing richiedono esperienza e conoscenza degli strumenti e del target, così come delle tante tecniche a tua disposizione per ottenere il miglior risultato. Qui puoi trovare nel dettaglio tutti i vantaggi di un remarketing implementato in maniera ottimale, per avere un’idea più completa delle tante possibilità che offre.

La disponibilità di un database ben diversificato e ampio come quello di Ediscom consente di mettere in pratica al meglio queste efficaci strategie che, se attuate correttamente, possono garantire risultati grandemente apprezzabili in termini di vendite e di permanenza sul sito, garantendo un soddisfacente ritorno del tuo investimento.
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