Ogni volta che eseguiamo un’azione sul nostro cellulare, che sia sbloccare lo schermo, fare un “tap”, scrivere un messaggio, eseguiamo quello che in gergo è noto come un “
tocco”. Un’impresa americana,
DScout, nel 2016 ha provato, tramite un esperimento, a
calcolare il numero medio di questi “tocchi” eseguito giornalmente da un campione di utenti volontari. Il risultato? In media ogni possessore di smartphone compie 2617 “tocchi” al giorno, con una piccola percentuale di utenti (inferiore al 10%) che riesce a raddoppiare questa cifra.
In questo contesto intendiamo introdurvi il piccolo miracolo dell’
SMS Marketing: ogni giorno vagando per social, piattaforme di messaggistica e browser, siamo assuefatti dai continui stimoli in ingresso, non prestandovi quasi più attenzione. L’SMS, questa tipologia di comunicazione tanto utilizzata in passato, prima che i cellulari diventassero smartphone, rappresenta
l’unica tipologia di notifica che l’utente guarda ancora con attenzione. Dopo anni passati in secondo piano l’SMS è tornato alla ribalta nel campo del marketing, proprio per questa sua capacità di distinguersi dal rumore di fondo.
Nonostante quanto detto sia assolutamente veritiero, per sfruttare a meglio il potenziale offerto bisogna essere consci che l’apertura del messaggio (pari a circa il 98%) è solamente il primo passaggio.
Il contenuto all’interno
è importante tanto quanto il mezzo con cui è inviato, e un sms generalizzato e inviato senza un target preciso avrà lo stesso effetto di una mail nel cestino: nullo.
Se sul contenuto la creatività la fa da padrona, sull’ultimo punto è possibile procedere attraverso un metodo ben preciso:
la segmentazione.