Per capire meglio cos’è lo short link, partiamo prima di tutto dal definire il termine “
link”: si tratta di un collegamento, generalmente fra la pagina di un sito e un’altra. Spesso
vengono confusi i due termini link e URL, ma la principale differenza tra i due è che il primo indica il “passaggio” necessario per navigare da tra due pagine, mentre il secondo, è l’indirizzo univoco del contenuto che si sta considerando.
Quando viene cliccato un link, dunque, questo può
rimandare a un’altra pagina web. Lo spazio a disposizione in quest’ultima risulta utile per assolvere a diversi compiti: scaricare un file, condividere dei contenuti o ricevere indicazioni stradali. La versatilità di questo strumento l’ha reso, ovviamente,
idoneo all’utilizzo in diversi ambiti della comunicazione e del marketing online.
Per aumentarne ancora di più le potenzialità, nel tempo sono nati dei software in grado di accorciare la lunghezza degli URL, senza comprometterne la funzionalità. Da questa operazione nascono dunque i cosiddetti “
short link”, ossia degli
URL di dimensioni ridotte. Potendo contenere un qualsiasi link all’interno di una dozzina di caratteri, dunque, la progressiva diffusione di questa pratica all’interno degli strumenti di performance marketing non ha tardato ad arrivare.
Giunti a questo punto, però, c’è ancora una distinzione da fare. Le aziende che producono
short link generici non permettono di scegliere il dominio visibile nell’URL, inserendone uno a loro discrezione: pensiamo ad esempio al famoso sito
https://adf.ly/, che nel caso qui presente ha trasformato l’URL della pagina “Soluzioni Ediscom” in “
http://fumacrom.com/YpnB”. Diversamente,
gli short link personalizzati possono essere resi unici inserendo, nello spazio a disposizione, il dominio “brandizzato”.
Nonostante si tratti di un elemento cliccabile e senza un significato chiaro nel testo, avere uno short link personalizzato compatto e riconoscibile aiuterà la sua identificazione da parte degli utenti, rendendolo pulito e professionale; questa soluzione, infatti, si rivela spesso efficace nel performance marketing, aumentando la metrica
click through rate fino al 39%.