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Buzz marketing: come far parlare di sé dal proprio pubblico

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L’evoluzione del marketing digitale, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, ha cambiato profondamente il mercato e gli obiettivi che i marketer si pongono per il successo delle loro strategie.

La possibilità di raggiungere gli utenti nei loro luoghi di aggregazione, attraverso un sapiente uso dei nuovi strumenti a disposizione e di una targettizzazione più precisa, ha permesso la nascita del cosiddetto “buzz marketing”. Questo approccio, complementare al direct marketing nelle moderne campagne a performance, è particolarmente interessante nella gestione della comunicazione e dei risultati ottenibili.

Nell’articolo di oggi vedremo a cosa serve il buzz marketing, com’è possibile alimentarlo e il suo peso all’interno di una più ampia strategia comunicativa.

A cosa serve il buzz marketing?

Come abbiamo anticipato, il buzz marketing (anche detto buzz advertising) è una tipologia di comunicazione promozionale che si affianca a modalità di promozione più dirette e tradizionali.

Nel buzz marketing l’obiettivo principale è l’aumento delle conversazioni intorno al brand o al prodotto desiderato; questo risultato, raggiungibile attraverso diverse strategie, aiuterà chi ne fa uso sia in ottica di branding generale che, nello specifico, di brand management. Più persone parlano di un determinato argomento, possibilmente in modo positivo, più questo sarà al centro dell’attenzione, crescendo in notorietà e al contempo risultando attraente per gli utenti e potenziale fonte di ulteriori interazioni.

Tra le strategie a disposizione per aumentare il numero di menzioni e la diffusione di un brand e dei suoi prodotti, il buzz advertising è sicuramente tra le più importanti. Questa attività richiede una particolare sensibilità da parte del marketer, il quale dovrà riconoscere i principali luoghi di aggregazione degli utenti in target e capire le dinamiche complesse di tali comunità virtuali.

Blog, social, forum e siti tematici rappresentano un’ottima base di partenza dove intervenire e dare via ad una strategia di buzz marketing, diffondendo in modo quanto più naturale possibile, attraverso un post o uno spunto di discussione, un particolare messaggio o tema. Non esiste una regola d’oro per rendere un contenuto virale, ma è possibile puntare ad elementi che sorprendano gli utenti, creino suspence, polemica o ispirazione.

Vediamo insieme, nel prossimo paragrafo, alcune circostanze in cui il buzz advertising potrebbe essere utilizzato con successo.

Un esempio di buzz marketing

Data la forte componente creativa del buzz marketing, starà nella bravura dei marketer individuare quelli che potrebbero essere gli aspetti più curiosi, attraenti e interessanti per il pubblico su cui vogliono impattare.

Vista la grande varietà di scenari online in cui è possibile interagire con altri utenti, una volta definito l’elemento attorno a cui si vuole creare interesse e “buzz”, sarà sufficiente condividerlo tramite un account o una pagina chiaramente identificabili e legati alla campagna.

Prendiamo come esempio un produttore di elementi tessili, specializzato nella creazione di tessuti e fantasie personalizzati. Un esempio di buzz marketing, partendo da una comunicazione social, potrebbe essere la condivisione di numerosi post (sponsorizzati per impattare su un pubblico ben definito) contenenti immagini delle texture più innovative, caratterizzate da colori accesi e fantasie variegate. Un indizio del genere, in grado di attirare l’attenzione e al contempo non svelare interamente la sua essenza, risulterà perfetto per incuriosire gli utenti e attirarli a cliccare sui post, rimandandoli ad un contenuto più strutturato e predisposto per spiegare loro quanto offerto.

Lo stesso negozio potrebbe, ugualmente, ricercare i forum e i blog dedicati all’arredamento per la casa, intervenendo all’interno di discussioni relative a temi aderenti ai suoi prodotti. In questo secondo caso non solo l’azione di branding sarà implicita, ma moderando la discussione in modo sapiente sarà anche possibile portare avanti una strategia di brand management.

Potrebbero anche essere valutate, all’interno del mix promozionale, operazioni di buzz marketing offline, geolocalizzate e strutturate per distinguersi da qualsiasi altra forma di pubblicità “convenzionale” presente.

Il buzz marketing è solo parte di una strategia più ampia

Sebbene il buzz marketing, soprattutto con il moderno ambiente digitale, rappresenti una risorsa da sfruttare come possibile, non bisogna dimenticarsi che dev’essere solo una delle numerose componenti che, insieme, danno vita ad una strategia di branding altamente performante.

Per migliorare l’immagine e il posizionamento del brand sul mercato, il buzz marketing avrà un ruolo fondamentale, contribuendo in modo attivo all’aumento dei potenziali nuovi clienti e alla fidelizzazione di quelli già acquisiti.

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