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Cyber Monday: storia, statistiche e altre curiosità

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Inizialmente negli Stati Uniti e successivamente anche nel resto del mondo, si è sviluppata, a partire dagli anni ’60, la tradizione del Black Friday. Il nome di questa ricorrenza nasce dal colore con cui i commercianti annotavano, all’interno dei propri registri contabili, i bilanci in attivo. Per incitare i consumatori ad acquistare in vista del periodo natalizio, infatti, si è sempre più affermata l’usanza di proporre grossi sconti il giorno successivo a quello del Ringraziamento, dove quest’ultimo cade sempre il quarto giovedì di novembre.

Con la progressiva digitalizzazione e lo spostamento dei consumatori al commercio online, il Black Friday ha visto nascere al suo seguito una seconda ricorrenza, nota come Cyber Monday. Obiettivo di questa iniziativa, nata nel 2005, è quello di promuovere gli acquisti online nel lunedì successivo al Thanksgiving, sfruttando il momento ideale del periodo prossimo al Natale.

La curiosa origine di questo termine deriva dai risultati di un report del 2005 relativo al picco di vendite online proprio per quel lunedì, ipotizzando che la migliore connessione internet, presente solo nell’ambiente lavorativo rispetto alle meno performanti reti domestiche, permettesse solo allora di poter acquistare online con maggiore facilità. La tradizione di anno in anno è andata avanti, fino a sorpassare, nel 2019, addirittura il Black Friday stesso per numero di operazioni.

Alcune statistiche sul Cyber Monday

Grazie al report annuale pubblicato da Adobe è possibile ricavare dai dati raccolti alcune nozioni interessanti sul mercato statunitense durante l’ultimo Cyber Monday, tenutosi lunedì 2 dicembre 2019.

Tra le statistiche degne di maggiore attenzione troviamo:
- Un totale di 9,4 miliardi di dollari spesi nella sola giornata di lunedì, di cui un terzo tramite transizione via smartphone;
- Le ore cruciali per la vendita (tra le 10 e le 14) da sole hanno generato il 30% di tutte le entrate;
- Durante l'ora di punta i consumatori hanno speso in media 11 milioni di dollari ogni 60 secondi;
- Gli smartphone hanno generato la maggior parte delle visite ai siti di vendita al dettaglio al 54%, con una crescita del 19% su base annua;
- I giganti dell'e-commerce hanno beneficiato dei miglioramenti nell'esperienza di acquisto tramite smartphone, nonché della capacità di combinare acquisti fisici e digitali con servizi come il ritiro nel punto fisico;
- La ricerca a pagamento si è classificata al primo posto come fonte di introiti, con una percentuale di vendita del 24,4% (in aumento del 5,2%), seguita dal traffico diretto al 21,2% (in calo dello 0,6%), dal traffico organico al 18,8% (in calo del 5,9%) e dalla posta elettronica al 16,8% (in aumento dell'8,9%);
- I social media continuano ad avere un impatto minimo nelle vendite online con una quota del 2,6%, ma il loro contributo per attrarre traffico sta crescendo di anno in anno, arrivando nel 2019 all’8,0%, in aumento del 17,5% su base annua.

Come prepararsi al marketing per il Cyber Monday

Come prevedibile, il Cyber Monday per ogni brand che comunica e vende online è un’occasione da sfruttare al meglio. In questo senso, la creazione di campagne marketing ottimizzate è il primo passo da fare, partendo dai due canali con più traffico: il sito web e la casella mail.
Partendo da quest’ultima, l’attenzione dei consumatori verso newsletter di sconti e promozioni esclusive è alta per tutta la settimana precedente al Cyber Monday; per garantire il maggior tasso di email deliverability conviene, con dovuto anticipo, fare una pulizia del proprio database per rimuovere indirizzi errati, doppi o non più attivi.

In ottica di performance marketing, segmentare gli indirizzi presenti tramite un’operazione di lead generation a monte permetterà anche di inviare messaggi personalizzati in base all’utenza. La grafica e il contenuto delle mail saranno molto importanti, ma la priorità assoluta dovranno averla l’interfaccia mobile adaptive e l’interattività (tramite call to action chiare e performanti).

Per quanto riguarda il sito su cui è attivo l’e-commerce, conviene fare un checkup per garantire ai server la possibilità di gestire l’aumento di traffico; secondariamente, la conformità alle normative del GDPR dovrà essere totale, per evitare in un tale momento critico possibili irregolarità o, ancora peggio, data breach; infine, un controllo del codice sorgente del sito in cerca di errori permetterà, se possibile, di rimuovere stringhe in eccesso e velocizzare il tempo di caricamento, a tutto vantaggio della user experience e del posizionamento SEO.

Il Cyber Monday nel 2020

Considerando la situazione attuale, nel 2020 il rapporto tra Black Friday e Cyber Monday sarà destinato a cambiare. Negli Stati Uniti (così come nel resto del mondo), la pandemia ha costretto ogni forma di commercio a ripensare il rapporto con il pubblico.

Notizia di tre settimane fa, ad esempio, è la volontà del colosso americano Home Depot di non voler offrire ai clienti gli sconti del Black Friday negli store fisici. La catena di bricolage ha annunciato l’eliminazione delle offerte esclusive del Black Friday, consentendo ai clienti di evitare di dover correre nei negozi di persona. Come soluzione alternativa, la multinazionale offrirà invece i suoi sconti “Black Friday” per un periodo di 60 giorni, dall'inizio di novembre alla fine di dicembre.

Anche i rivenditori online hanno dovuto adeguarsi alla nuova realtà. L'annuale Prime Day di Amazon, il festival delle offerte online che si tiene normalmente a luglio e porta miliardi di dollari di introiti, è stato posticipato numerose volte a data da destinarsi.

In quest’ottica, la possibilità di fare affari tramite acquisti online sarà ancora più rafforzata, e tutti i retailers dovranno dare il loro meglio per garantire ai clienti lo stock necessario e le tempistiche di invio e ricezione della merce garantite.
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