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Opt in rate: tutte le info su cos'è e come calcolarlo

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Per chi gestisce un’attività su internet è essenziale sapere come calcolare il cosiddetto opt in rate. Questo parametro, infatti, permette di misurare il grado di coinvolgimento e di interesse degli utenti nel prestare il proprio consenso esplicito a ricevere ulteriori comunicazioni da parte di una data marca. Ma che cosa significa, esattamente, opt in rate? Possiamo definirlo come un termine che identifica la percentuale di clienti reali e potenziali che hanno dato l’assenso alla ricezione di pubblicità di marketing via email, telefono o SMS.

Si tratta di un dato davvero molto utile per avere informazioni sulle aree da migliorare dell’azienda, anche per questo è essenziale capire come calcolare opt in rate e come trarre delle indicazioni utili per un incremento del proprio business. Nei prossimi paragrafi cercheremo di spiegare che cosa si intende, esattamente per opt in rate, perché è così importante e anche quali sono possibili strategie vincenti per aumentarlo.

Opt in rate: perché è importante

Una volta compreso di che cosa si sta parlando, ovvero della percentuale di persone che accettano di ricevere notifiche per delle finalità specifiche di marketing e promozione, sarebbe bene chiarire come mai l’opt in rate è così importante. Si consideri, a riguardo, che l’ottenimento del consenso da parte degli utenti prima di inviare i messaggi promozionali è anche considerato un requisito legale in molti paesi.

Di conseguenza, ottenerlo per ricevere comunicazioni promozionali tramite canali specifici, riduce in modo considerevole la possibilità che gli stessi blocchino le notifiche o disinstallino l'applicazione. Un numero di opt in rate elevato potrebbe portare anche a tassi di conversione decisamente maggiori, questo perché gli utenti, prestando il consenso, già si aspettano di ricevere comunicazioni da un dato brand

Opt out rate: di che cosa si tratta?

Quando si parla di opt out rate, invece, ci si riferisce al contrario dell’opt in rate, e quindi alla percentuale di persone che ha scelto di disiscriversi o annullare l’iscrizione a un certo servizio o canale di comunicazione. Questo termine indica, quindi, quanti sono quelli che hanno deciso di non ricevere più alcune comunicazioni e hanno cliccato, ad esempio, sul link di disiscrizione presente nelle email ricevute. Proprio come nel caso dell’opt in rate, anche in questo caso è essenziale saperlo calcolare, in quanto un livello elevato potrebbe indicare la presenza di problemi nella comunicazione e la necessità di valutare strategie più efficaci e contenuti più coinvolgenti per gli utenti.

Come calcolare Opt in rate

Conoscere il numero di persone che ha scelto, volontariamente, di iscriversi a un certo servizio o canale di comunicazione, è vitale per valutare l’effettiva efficacia delle strategie di acquisizione e per capire, in concreto, il livello di interesse del proprio target. Ma come fare a eseguire in autonomia il calcolo dell’opt in rate? Basta dividere il numero di persone che ha eseguito l’opt-in, ovvero ha scelto di iscriversi, per il totale delle persone che hanno potuto scegliere di farlo.

Il risultato così ottenuto deve essere successivamente moltiplicato per 100. L’opt in rate si può calcolare anche per diversi periodi di tempo, ad esempio su scala giornaliera, settimanale, mensile o annuale. Inoltre, nel caso in cui le pagine di adesione fossero collegate a specifici prodotti, esiste la possibilità di assegnare un tasso di adesione specifico.

Differenza tra opt in rate e tasso di conversione

All’interno del variegato e complesso mondo del marketing digitale, esistono diversi parametri di cui tener conto che aiutano a valutare l’effettiva efficacia di una campagna o di un sito. In quest’ottica, è bene chiarire le differenze esistenti tra due dei parametri più importanti da considerare, che sono appunto l’opt in rate e il tasso di conversione. Molti utilizzano questi due termini come se fossero dei sinonimi, in realtà si tratta di due parametri differenti, sia per definizione, sia per obiettivi.

Per tasso di conversione si intende, nel mondo del marketing, la percentuale di visitatori di un sito web o di una landing page che compiono, effettivamente, delle azioni ben precise, quali potrebbero essere l’acquisto di servizi o prodotti, la compilazione di un modulo o il download di determinati contenuti. Si tratta, quindi, di uno dei parametri che viene considerato per valutare l’efficacia, ad esempio, di una strategia di lead generation. In questo caso, il calcolo del tasso di conversione si esegue dividendo il numero di conversioni ottenute per il numero totale di visitatori, e moltiplicando poi il risultato così ottenuto per 100.

L’opt in rate, invece, si riferisce alla percentuale di visitatori che acconsentono, volontariamente, a fornire le proprie informazioni personali quali generalità ed email, al fine di continuare a ricevere informazioni su prodotti o servizi. Come abbiamo visto, questo parametro è fondamentale per valutare l’effettiva efficacia delle strategie di email marketing o lead generation. Come è facile intuire, la principale differenza tra i due parametri è che il tasso di conversione valuta l’efficacia nel raggiungere un dato obiettivo, mentre l’opt in rate valuta unicamente l’adesione volontaria degli utenti. Alla luce di ciò, è bene evidenziare come un opt in rate elevato non si traduce, necessariamente, in un alto tasso di conversione (e viceversa).

Strategie per aumentare l’opt in-rate: la landing page

Avere un tasso elevato di opt in rate è un parametro cruciale nell’ottica di valutare se il proprio sito è in grado di convertire visitatori in veri e propri abbonati, che possono diventare dei clienti a tutti gli effetti. Una ottima strategia per aumentare l’opt in rate potrebbe essere quella di realizzare una landing page, pagina di destinazione, dedicata. Quest’ultima se ben ottimizzata e strutturata, infatti, permette di catturare le informazioni relative ai visitatori e di promuovere, concretamente, l’iscrizione o l’abbonamento. Le pagine di destinazione più efficaci devono essere essenziali e finalizzate a convogliare gli utenti sul modulo di iscrizione, aumentando così i tassi di iscrizione.

Le pagine di atterraggio perfette per aumentare l’opt in rate devono avere un titolo accattivante, un’immagine, un video e un’infografica collegati al messaggio, un testo informativo che elenchi i vantaggi dell’iscrizione e, cosa più importante, una CTA (chiamata all’azione) ben chiara. Ovviamente, la landing page deve anche contenere un modulo da far compilare ai visitatori con dati, come nome ed e-mail, e un link alle informazioni sulla privacy. Secondo alcuni studi di settore, delle pagine di atterraggio ben strutturate ed ottimizzate possono aumentare il tasso di conversione anche del 50%. L’elemento da curare maggiormente con la landing page per aumentare l’opt in rate dovrebbe essere la CTA, che deve presentarsi come ben visibile e facilmente comprensibile.

Come aumentare l’opt in rate: l’esempio di Ediscom

Oltre a una landing page ben strutturata, è possibile aumentare l’opt in rate di un sito anche mediante incentivi e contenuti esclusivi. Un esempio potrebbe essere la campagna realizzata da Ediscom per conto di una nota catena di librerie presenti in tutto il territorio nazionale. La nostra digital company ha, infatti, offerto come incentivo all’iscrizione il download di un ebook gratuito.

In parallelo, ha anche inserito nel sito web una serie di testimonianze dei clienti soddisfatti e il numero degli iscritti già presenti, e ha realizzato un’analisi SEO (SEO audit) finalizzata a valutare le criticità del sito web. Infine, Ediscom ha anche sfruttato i canali social media del cliente per promuovere l’adesione mediante la pubblicazione di contenuti coinvolgenti. Queste strategie hanno consentito di aumentare in modo considerevole l’opt in rate. Scopri come possiamo aiutarti ad aumentare il numero di clienti potenziali, contattaci!
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