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Mailing list sospette? Tanti buoni motivi per lasciarle perdere

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Nel digital advertising odierno tutte le operazioni e le campagne ruotano intorno ai dati e alla loro qualità. Per attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli già presenti è molto importante tenere traccia di tutti i contenuti a loro inviati, in attesa di un riscontro da parte dei destinatari. Per massimizzare l’efficienza degli invii e delle loro performance, però, il primo step da fare è raccogliere dei contatti di qualità ed organizzarli all’interno di mailing list. Per chi volesse approfondire questo passaggio in particolare rimandiamo ad un articolo sulla segmentazione presente sul nostro blog.

Perché bisogna lasciar perdere mailing list di bassa qualità?

Ediscom, che può contare su oltre vent’anni di esperienza nel digital marketing e sul database segmentato più grande d’Italia, è in grado di offrire mailing list di alta qualità ed è in grado di elencare una serie di motivi per cui, sul lungo periodo, un investimento in questo senso può risparmiare problemi ed ulteriori spese più avanti.

In primo luogo una mailing list poco affidabile spesso è stata costruita tramite strategie di tracking non sempre conformi. I contatti raccolti possono infatti essere il risultato di operazioni come il web scraping, ossia l’estrazione di dati da un sito web per mezzo di software automatici. Dato che uno dei punti cardine del regolamento GDPR è il consenso della persona i cui dati sono raccolti, non è difficile pensare come gran parte dei risultati sia stato ottenuto in modo illecito.

In secondo luogo è compito di chi raccoglie ed utilizza i dati far sì che il consenso sia conservato nel tempo. Si tratta di un’assunzione di responsabilità importante, in quanto il gestore delle informazioni deve normalmente tutelare il cedente da conseguenze negative e possibili data-breach. Riprendendo il punto iniziale, se manca il consenso in primo luogo viene a mancare, ovviamente, anche la responsabilità nel tempo.

Ipotizzando che si possa percepire un qualsivoglia valore in una mailing list con un grande numero di contatti e venduta a poco prezzo, le probabilità che questi ultimi siano davvero di bassa qualità e non pertinenti ai propri interessi sono molto alte. Un indirizzo mail ha un valore solo se funziona da tramite per instaurare un rapporto ed eventualmente convertire un contatto in lead. Senza questa capacità l’indirizzo non ha valore.

Anche ragionando per grandi numeri (più messaggi partono=più chances a disposizione per generare lead) un invio di massa rischia di portare paradossalmente delle conseguenze negative. Abbiamo già scritto in passato in merito all’importanza della domain authority degli indirizzi mail: una catalogazione in spam o un bounce rate superiore alla norma non contribuiscono in modo positivo alla reputazione del proprio dominio.

L’importanza della brand awareness nelle campagne DEM

Tra i fattori che incidono negativamente sulla domain authority troviamo, come già scritto, la catalogazione in spam. Questo tipo di classificazione avviene in modo spesso automatico quando, in assenza di procedure di consenso come il double opt-in, il provider del ricevente non riconosce chi ha inviato il messaggio.

Nella rara ipotesi in cui il provider classifichi la mail ricevuta come attendibile, questa probabilmente finirà nella cartella “posta in arrivo”. Giunta a questo punto, però, la mail catturerà l’attenzione dell’utente, che verosimilmente la cestinerà in modo disinteressato. Tutto questo discorso, per aggiungere un ulteriore grado di difficoltà, risulta verosimile solo nel momento in cui l’indirizzo del destinatario sia esistente e ancora attivo.

Raccogliere indirizzi mail in modo legale, attraverso un form di contatto ben strutturato e una procedura di sicurezza come il double opt-in, permette a chi costruisce una mailing list di poter legittimare il valore di dati raccolti, dandogli l'occasione di venderli ai clienti interessati in piena tranquillità.

Una strategia marketing di alta qualità perde completamente di efficacia se il destinatario dei contenuti non ha fornito il consenso e/o è completamente ignaro del bene/servizio offerto. Per massimizzare il ritorno sull’investimento la cosa migliore da fare è rivolgersi ad aziende responsabili e affidabili, in grado di gestire i dati in modo legale e condividere il loro valore con tutti gli attori in campo.
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