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Kpi per ecommerce: quali sono i più importanti

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Con il termine inglese ecommerce si fa riferimento a electronic commerce, ovvero al processo di compravendita di beni e servizi che avviene mediante internet. Con ecommerce si allude, dunque, a tutto ciò che pertiene un’attività commerciale vera e propria, e quindi anche alla logistica, ai fornitori e al customer care.

Fatta questa doverosa premessa, è del tutto normale che ci siano molte persone interessate ad avere maggiori informazioni sui kpi per ecommerce (Key Performance Indicators). Prima di spiegare, in dettaglio, quali sono i kpi per misurare prestazioni sito ecommerce più importanti da considerare, ci soffermeremo anche sul significato del termine, così da fugare ogni possibile dubbio o fraintendimento.

Che cosa si intende per Kpi sito ecommerce?

Al fine di comprendere meglio che cosa sono i kpi per ecommerce e come utilizzarli per migliorare il proprio business, potrebbe essere utile iniziare con una definizione. I kpi, ovvero i Key performance Indicator, sono degli indicatori davvero molto importanti nell’ottica di garantire una crescita costante della propria attività digitale. Come già accennato, misurano le performance di un’azienda, e quindi offrono la possibilità di migliorarle.

I kpi sito ecommerce permettono di avere contezza delle prestazioni di un negozio online e, quindi, anche di controllare se gli obiettivi prefissati sono stati conseguiti o meno. Tali indicatori, comunque, devono essere in possesso di alcune caratteristiche se vogliono risultare davvero utili nell’ottica di monitorare le prestazioni. Nello specifico, consentono di misurare determinati parametri e il progresso in direzione del raggiungimento di un obiettivo.

Kpi efficiacia sito ecommerce: tasso di conversione

I kpi per misurare prestazioni sito ecommerce più importanti sono di vario tipo e rappresentano una risorsa strategica, soprattutto al fine di battere una concorrenza sempre più agguerrita. Conoscere questi indicatori permette di avere subito una visione chiara delle prestazioni del negozio online, avendo così una base da cui partire per superare problemi e criticità. Il Kpi per ecommerce più importante è forse il tasso di conversione, ovvero il rapporto tra numero di visite al sito web e numero di acquisti effettivamente realizzati.

Tramite il tasso di conversione, infatti, è possibile valutare l’efficacia di ogni sito ecommerce. Si tratta, forse, dell’indicatore in assoluto più strategico perché mostra, in modo concreto, se l’attività online sta avendo successo o meno. Il conversion rate, ovvero il rapporto tra numero di ordini e visite espresso in percentuale, è quindi il principale Kpi per ecommerce di cui tener conto. Proprio per monitorarlo esistono una serie di strumenti molto facili da utilizzare, uno su tutti Google Analytics, che consentono di analizzare in tempo reale il comportamento degli utenti sul sito e di capire quali sono le pagine che generano più conversioni.

Kpi sito ecommerce: il valore medio ordine

Per valore medio dell’ordine, o Average Order Value, si intende l’importo medio che viene speso da ciascun cliente in un singolo acquisto. Questo kpi per ecommerce consente di comprendere se le strategie adottate di Up e Cross selling, ovvero tecniche di marketing atte ad incrementare le vendite, stanno funzionando o meno.

Per Up selling si intende una tecnica di vendita che prevede che il cliente venga motivato, mediante degli incentivi come gli sconti, ad acquistare una quantità maggiore rispetto al previsto di un dato prodotto. Per Cross selling, invece, si allude alla tecnica di proporre all’acquirente di comprare anche dei prodotti o servizi complementari. Chi vuole calcolare il valore medio dell’ordine, comunque, può procedere in autonomia semplicemente dividendo il fatturato totale per il numero di ordini effettuati.

Il tasso di abbandono carrello

Tra i kpi per misurare prestazioni sito ecommerce, non può certo mancare il tasso di abbandono carrello, un indicatore che restituisce un quadro accurato dell’efficacia del processo d’acquisto in un ecommerce. Nello specifico, il tasso di abbandono carrello indica il numero di transazioni rimaste incompiute. Ciò significa che permette di sapere esattamente quanti sono gli utenti che, dopo aver inserito prodotti nel carrello virtuale, hanno poi, per diversi motivi, non completato l’acquisto.

Il kpi per ecommerce è vitale per capire a quanto ammonta il numero di utenti che abbandona il carrello e per focalizzarsi sulle possibili cause, che vanno da un costo di spedizione troppo alto fino a mancanza di chiarezza sulle tempistiche.

Kpi sito ecommerce: il costo per acquisizione cliente

Il costo per acquisizione è un kpi per ecommerce determinante in quanto permette di capire il costo medio per acquisire un nuovo cliente. Tale indicatore, la cui grande importanza non va sottovalutata, consente di calcolare, in una finestra temporale ben precisa, il costo effettivo di pubblicità in marketing necessario all’acquisizione di un nuovo cliente.

Si tratta di un indicatore essenziale per sapere se il budget allocato a questo fine stia producendo o meno risultati. Anche in questo caso, calcolare il costo per acquisizione cliente è molto facile, basta dividere il costo totale del marketing per il numero di nuovi clienti.

Retention rate: di che cosa si tratta?

Un’altra informazione potenzialmente molto utile da conoscere per tutti coloro che lavorano nell’ecommerce è quella relativa alla percentuale di clienti che ritornano a fare acquisti nel negozio online. In questo caso, stiamo parlando di un kpi per ecommerce importantissimo perché permette di misurare la capacità di fidelizzare i clienti.

Il tasso di fidelizzazione è un kpi molto interessante da analizzare perché non dipende tanto dalla qualità generale dei prodotti o servizi offerti, quanto da quella di tutta l’esperienza.

Customer Lifetime Value: che cos’è?

L’ultimo kpi per ecommerce da attenzionare è quello del Customer Lifetime Value. Come suggerisce il nome stesso, questo indicatore serve a misurare i profitti prevedibili che vengono generati da ogni cliente nel tempo, a partire dal primo acquisto effettuato nel negozio online. Non solo, permette di capire quale sia il valore totale apportato al proprio business in un determinato periodo. Conoscere la profittabilità nel lungo periodo di un acquirente è essenziale proprio per conoscere le abitudini di acquisto e realizzare campagne marketing vincenti.

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