Sebbene la qualità sia tendenzialmente preferibile alla quantità quando si parla di marketing digitale, ognuna delle due tecniche di acquisizione ha dalla sua una serie di
vantaggi e svantaggi ben definiti.
L’iscrizione tramite
single opt-in è preferibile in una strategia che mira a raccogliere in breve tempo una grande quantità di contatti.
L’assenza di barriere all’ingresso (al di là della compilazione e invio del form) rende il processo pressoché automatico e immediato, facilitando la vita sia all’utente che al raccoglitore di dati.
Tra gli svantaggi più evidenti del single opt-in c’è la
minore qualità media degli indirizzi mail registrati. Tra le casistiche negative più frequenti si possono trovare per forza di cose indirizzi email falsi (utilizzati ad esempio per evitare di ricevere spam), indirizzi di utenti non interessati o
indirizzi inesistenti, nati da un errore di battitura.
Il
double opt-in, come abbiamo già puntualizzato, favorisce una raccolta di dati di qualità, a discapito della velocità e della fluidità del processo. I vantaggi di questo approccio sono numerosi: l’eliminazione a monte dei contatti falsi, una maggiore protezione da indirizzi spam, un calo del tasso di rimbalzo delle mail e, visto il maggior sforzo richiesto, una maggiore propositività da parte degli utenti.
I vantaggi di questa soluzione garantiscono
un risultato pressoché ideale, a patto di completare l’operazione. Con un processo di iscrizione allungato in questo modo, le chances che utenti poco interessati decidano di interrompere la compilazione è più che presente; secondariamente,
l’email di convalida può essere rifiutata dal provider del ricevente, oppure essere catalogata come spam e di conseguenza nascosta dai filtri.